I lavoratori della mobilità non si fermeranno. Filt Cgil: “Siamo parte della risposta all’emergenza, ma vogliamo lavorare in sicurezza”

L’invito a restare a casa riguarda tutti, ma ci sono alcuni settori che continuano a mantenere in vita una serie di servizi indispensabili. Sono settori chiave come quelli dell’approvvigionamento di cibo e merci, quello indispensabile della sanità e dell’ordine pubblico nonché della protezione civile.

Accanto a questi lavoratori ci sono quelli che ogni giorno garantiscono la mobilità di uomini e merci. Autisti, meccanici, personale di officina. Per questa ragione il segretario della FILT CGIL di Taranto, nonché autista, Francesco Zotti, ha deciso di mandare una lettera agli autoferrotranvieri della sua provincia.

Siamo pronti – dice nel testo – e anche se l’incubo del Covid-19 è ormai anche qui da noi, noi non ci fermeremo, ma non perché siamo incoscienti, ma perché siamo consapevoli che il servizio pubblico è al servizio di una causa più grande di noi: sostenere la comunità nella vita quotidiana fatta anche di approvvigionamenti e vicinanza alle persone più deboli e soprattutto garantire gli spostamenti di chi è sul fronte estremo dell’emergenza. Medici, infermieri, personale sanitario, operai che garantiscono la produttività del paese, cassieri e forze dell’ordine.

Ma accanto all’incoraggiamento Zotti non manca di mettere in evidenze le storture che riguardano tutto il mondo dei lavoratori che in questi giorni difficili non possono rimanere a casa. L’appello è ovviamente alle aziende e alle istituzioni preposte.

Abbiamo chiesto ai sindaci con una nota ufficiale di predisporre un controllo più serrato nella mobilità delle persone che utilizzano il servizio pubblico – afferma Zotti, facendo riferimento ad una nota inviata dai rappresentanti della sicurezza dei lavoratori al CTP e ai comandi di pulizia municipale dei comuni della provincia – chiediamo in quella richiesta di verificare se effettivamente gli spostamenti sono dettati da natura di necessità così come espresso dal DPCM o da altra natura non sempre nobile o opportuna in questa fase.

Non siamo ancora nelle condizioni di lavorare con serenità – aggiunge il segretario della FILT CGIL  – senza DPI (dispositivi individuali di protezione) e senza sapere quando arriveranno le famose mascherine. Continueremo a non fermarci ma consentiteci di farlo sapendo di non nuocere a noi stessi e agli altri.

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